Livorno - Nuova partecipaz. artistica al Museo Giovanni Fattori, Giugno e luglio 2104, del pittore-scultore piemontese, Maurizio Rinaudo, con sue recenti ed inedite opere.
Un nuovo intenso tour di mostre nei musei della bella Italia e non solo, che nasce e prosegue sulla scia dei noti successi de ''Il METAFORMISMO di Maurizio RINAUDO'' ideato e curato dalla Dr. Giulia Sillato, storico dell'arte di scuola Longhiana, con pubblicaz. del Catalogo Mazzotta per la frequentatissima mostra nel Museo di Malcesine sul Garda e del CAM, Edizioni Giorgio Mondadori, per la celebre mostra, tutt'ora in corso, a Palazzo Isimbardi a Milano, nonche per la storica presenza dell'artista sui vari cataloghi d'arte Bolaffi, Il Quadrato, Comanducci e Arte Italiana nel Mondo, a partire dagli anni 75/80. Il pittore-scultore piemontese sarà infatti quest'anno ospite in varie location, nazionali ed intrnazionali, a cominciare da Isimbardi a Milano, poi, al San Giuseppe ad Alba (CN), a Livorno al Museo G. Fattori, a Roma al Museo Chiosco del Bramante, al Museo Fondazione Banca Etruria di Arezzo, all'Art Expo di New York e al Sheraton Malpensa per il Cinquantenario del CAM 50.
.Maurizio Rinaudo nasce a Venasca (Cuneo) il 15 luglio 1946, vive e opera a Osasco e Pinerolo (Torino). Si specializza in meccanica ed elettrotecnica, ottenendo riconoscimenti nel 1978 dall’Unione Industriale di Torino per il progetto di una macchina agricola, il cui brevetto viene depositato a Torino e a Bruxelles.
Negli anni Settanta avvia un’impresa di costruzioni, dedicandosi alla progettazione e alla realizzazione edile. L’inequivocabile attitudine al disegno dimostrata in queste attività progettuali, che tra l’altro richiedono anche capacità grafiche a mano libera, emerge sempre più nitida sollecitando in Maurizio una vera e propria presa di coscienza artistica: inizia pertanto a coltivare assiduamente le tecniche classiche, olio su tela, china e carboncino su carta e la scultura in bronzo. All’interno dell’Associazione Centroparete di Torino, a cui si iscrive, ha modo di conoscere e frequentare diversi artisti d’area torinese, come Barbero, Baretta, Bellomonte, Bortoluz, Bruera, Carena, Manfredi, Marè, Marino,
Morino, Mussolini, Paulucci, Prato e altri, oggi scomparsi: il tirocinio associativo
affina notevolmente la mente e la mano dell’artista. Negli anni Ottanta si intensifica
l’attività espositiva in Italia, in Francia, negli Stati Uniti e in Brasile e particolarmente significativa si rivela la mostra personale a Parigi alla Galleria Salammbò.
Negli anni seguenti Rinaudo affida sempre più la propria impresa ai figli per dedicarsi pienamente alla passione della sua vita: l’arte. Istituisce quindi una delegazione regionale della AIAM di Roma, dotandola di una scuola d'arte che viene aperta a Osasco e a Pinerolo, dove si insegnano l’acquerello, l’olio, l’acrilico, la pittura materica o pitto-scultura, la scultura. La perdita del figlio Gualtiero, avvenuta nel 2012, gli apre nuovi orizzonti spirituali che ribadiscono il valore dell’amore e gli fanno scoprire il trinomio della felicità: arte-vita-amore.